Autore/Autrice: |
Dott. Gian Luigi Tornotti |
Argomento: |
Storia medievale, catarismo, eresia |
Provenienza: |
Università Cattolica |
Data: |
1968/69 |
Descrizione:
Sintesi orientativa e punti di maggiore interesse per la nostra città.
E’ sostanzialmente una rassegna di quanto raccontano i singoli cronisti e storiografi sull’argomento. Eccone alcuni spunti:
- La Pataria è stata considerata come sovvertitrice della tradizione della chiesa ambrosiana, che voleva rimanere distinta da Roma. Essa operò un’apertura laica nella tradizione religiosa della chiesa, di fronte ad un clero simoniaco. La Pataria, tuttavia, pur essendo costituita essenzialmente da laici, fu un movimento religioso, in cui i laici occupavano un ruolo inferiore ai religiosi (G.B.Miccoli, pag.55)
- La Pataria costituì uno slancio verso il futuro; il suo contenuto di “modernità” animava nei Patarini il desiderio di svecchiare la chiesa ambrosiana dal pesante retaggio del feudalesimo, pur attingendo essi ad un patrimonio che aveva saldissime radici nel passato. Infatti essi, per esempio, conducevano un duro attacco contro il matrimonio dei preti e contro la simonia, auspicando il ritorno di una chiesa dei primi secoli (Landolfo cronista, pag.276). Landolfo scrive contro i Patarini ed è convinto di un intimo legame tra Catari e Patarini, tanto che i due nomi sono quasi usati come sinonimi, e lo sarà ancora nel secolo seguente, il XII, quando molti Patarini sconfineranno nell’eresia (pag.279)
- La morte del vescovo martire Arialdo agli inizi del 1000 fu un colpo per la Pataria, di cui era stato il fondatore. Arialdo fu poi canonizzato nel 1067. Dopo di allora, nell’ultimo quarto di secolo la grande sommossa patarinica decadde (pag.172)
- Etimologia del nome “Patarini”:
∑ Arnolfo lo fa derivare da “Pathos”, sinonimo di “perturbatio” e definisce i Patarini “perturbatori” sociali.
∑ Bonizzone, riferendosi alla loro misera condizione, considera il nome sinonimo di “pannosus” (considerato come termine dispregiativo).
Il Pellegrini (1800) cerca l’etimologia nel dialetto milanese, accostando il nome “Patari” a “patée”, umili rivendiotori di panni vecchi