Curiosità storiche: "la festa del paese"
16/02/2023

Nel calendario il giorno dedicato ai santi Cosma e Damiano, medici e martiri nel IV secolo, è il 26 settembre; tuttavia, a Concorezzo la festa del paese cade ad inizio novembre, la domenica (e il lunedì, per i fortunati scolari e le locali maestranze) dopo i Morti.
La “festa del paese” a Concorezzo nella data attuale è un’invenzione che risale al 1920, quando il parroco don Antonio Girotti, da poco giunto nel borgo, si trova a mediare tra la cura spirituale e la tradizione del suo gregge.
Quale osservatore attento, uomo pratico e animato da una fede autentica, il parroco Girotti constata come i Concorezzesi abbiano l’abitudine di trovarsi nel periodo dei morti per un momento di festa in famiglia dopo lunghi e faticosi mesi di lavoro nei campi, chiusi ad ottobre con la semina del grano. Questo però condiziona la partecipazione alle funzioni della settimana dei Morti, tra queste le Quarantore. Non è tutto. Tra novembre e inizio dicembre, altre due ricorrenze si sommano: il ringraziamento per i furti sacrileghi perpetrati nel 1919 e nel 1879. Ebbene, quattro appuntamenti in un mese.
Come si legge dal Chronicus di don Girotti: “La festa patronale dei SS. Cosma e Damiano finora celebrata nella Domenica 4^ di ottobre sarà trasportata e solennizzata come si deve alla Domenica fra l’ottava dei Morti e al Lunedì seguente si farà la vera festa dei Morti con ufficio solenne e processione al cimitero”.
Così nasce la festa del paese: quattro momenti che diventano due, un tempo per la preghiera e la memoria, un tempo per la convivialità e il ringraziamento.
Al di là del pallone che brucia, a ricordo del martirio dei patroni, della torta di latte o di altre cerimonie, l’autentico spirito della festa del paese è ben riassunto da queste poche righe prese dal Cittadino della Domenica del 19 novembre 1975.
A mezzogiorno tutti a casa, nelle proprie famiglie. «In questo giorno tutte le famiglie si ricompongono, chi ha figli sposati in altri paesi li invita, chi ha parenti o amici soli li trascina letteralmente a casa propria. Tutti devono partecipare a questo momento di grande unità».