Curiosità storiche - La “diaspis pentagona”

29/06/2012


Che cos’è? Probabilmente il lettore si sta ponendo questa stessa domanda che mi sono posta io quando, durante la ricerca storica delle vecchie delibere comunali del nostro paese (vedi sopra, al
n. 6), mi sono imbattuto nel seguente ordine del giorno della riunione della nostra Giunta Municipale dell’8 marzo 1891: “Provvedimenti contro la diaspis pentagona”.
Per cercare di capire di che cosa si trattava, ho letto più di una volta il verbale di quella riunione, che qui trascrivo:
Il Presidente informa che in paesi limitrofi è comparso un insetto nocivo alla campagna, la “diaspis pentagona”.
Pertanto è necessario sapere che tale insetto si è diffuso anche nella nostra campagna.
Entra il Sig. Campanelli, agente della nobile Casa Melzi Lodovico, invitato a questa seduta. Egli dichiara di aver verificato la comparsa dell’insetto su un fondo della predetta Casa, al confine con  il Comune di Villa San Fiorano (oggi Villasanta).
In seguito a questa informazione la Giunta decide di pubblicare un manifesto riproducente l’art.11 del “Regolamento di Polizia Rurale”, che fa obbligo ai proprietari coltivatori di denunciare al Comune la comparsa della “diaspis pentagona”. Inoltre la Giunta decide di inviare nei campi di Concorezzo risultati infetti persone esperte, incaricate di conoscere la natura dell’insetto e decidere sui modi di combatterlo e di distruggerlo. Queste persone poi saranno mandate nelle altre parti del nostro territorio comunale per verificare la presenza o meno del “fatale insetto” e nel caso provvedere immediatamente alla sua distruzione, per scongiurare una maggiore invasione”.
Questo verbale mostra chiaramente l’importanza che l’Amministrazione Comunale ha dato allora alla “invasione” di questo insetto.
Ma perchè la diaspis pentagona ha destato tanto allarme?
Per cercare di dare una risposta a queste domande mi sono recato alla “Scuola Agraria del parco di Monza”, dove mi sono incontrato con un docente, Dottore in Agraria, il quale mi ha chiarito quanto segue.
La diaspis pentagona, la cui denominazione volgare è “cocciniglia bianca del gelso”, è un insetto originario dell’Estremo Oriente, ha dimensioni molto piccole e, ciò che interessava i Concorezzesi di allora, si attacca alle piante di gelso, succhiandone la linfa e quindi facendo morire la pianta.
Ecco il collegamento.
In quell’anno, 1891, da noi come in tutta la Lombardia, era in pieno sviluppo l’allevamento del baco da seta, la più importate occupazione dei nostri contadini dopo quella agricola, dalla quale è nata l’industria della seta.
L’alimentazione dei bachi da seta era costituita dalle foglie dei gelsi, qui minacciati dalla “diaspis pentagona”. Si pensi che nel 1730 nella Pieve di Vimercate erano censite ben 18.334 piante di gelso e a Concorezzo nel 1857 erano 9.469. Tutti i nostri campi avevano i loro filari di gelsi, che crescevano pure nelle vecchie corti del paese (ne sono rimasti alcuni ancora oggi nella “curt dal lacc”, in via Libertà 151) e perfino sui piazzali delle vecchie chiese.
L’invasione della diaspis pentagona, dunque, rischiava di mettere in crisi l’allevamento del baco da seta e quindi di privare le nostre famiglie della loro seconda fonte di alimentazione e di vita, oltre che di portare conseguenze negative su tutta l’industria della seta.
Ecco dove ci ha portato la semplice curiosità iniziale, che poteva sembrare banale.