Palazzo Villa Pernice

Via Libertà 104, 20863 Concorezzo (MB)

Palazzo Villa Pernice

Già esistente nel Settecento ed appartenente agli Zanatti e poi ai conti Rovida, nel 1860 il suo proprietario, Angelo Villa Pernice, fu eletto primo sindaco del Regno d’Italia a Concorezzo. Di stile neoclassico e pianta ad U, la parte centrale è più alta di un piano rispetto alle ali. Sulla facciata si nota la tipica fascia marcapiano e la sottogronda sagomata, come anche la disposizione modulare delle finestre rettangolari. Il giardino paesaggistico retrostante è scomparso per lasciare posto ad un ampio parcheggio e ad alcuni edifici. La villa è storicamente importante perché l’11 giugno 1859, durante la II Guerra d’Indipendenza, ospitò il Re d’Italia Vittorio Emanuele II e il Generale Cialdini, in marcia verso Solferino e San Martino.

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Palazzo Villa Pernice

Il palazzo Villa Pernice, restaurato alla fine del XX secolo a ora sede di una filiale di Banca Intesasanpaolo, era di proprietà del dott. Angelo Villa Pernice, assessore del comune di Milano intorno alla metà del secolo scorso e poi primo sindaco di Concorezzo all’avvento del Regno d’Italia, eletto nel gennaio 1860 dopo la cacciata degli austriaci dalla Lombardia. Situata nel centro del paese, quasi di fronte al palazzo De Capitani, è descritta nel secolo scorso dal Cantù come di più moderna eleganza rispetto alle altre, e possedeva un’ampia serra.
Questa villa è storicamente importante perché l’11 giugno 1859, durante la II guerra di Indipendenza, qui si fermò il Re d’Italia Vittorio Emanuele II, insieme con il Generale Cialdini che, con la IV Divisione dell’esercito piemontese e un distaccamento dei “Cacciatori delle Alpi” di Garibaldi, stavano inseguendo gli Austriaci che si ritiravano verso l’Adda e pochissimi giorni dopo sarebbero stati sconfitti dai nostri a Solferino e a San Martino. Il testo dell’iscrizione che era stata posta sotto un ritratto del Re, conservato prima nella stessa villa e poi esposto nella sala di lavoro del Podestà (ora è perduto), è stato riprodotto su una lastra di marmo di Carrara e apposto sul muro vicino all’ingresso della banca. La dedica recita:
VITTORIO EMANUELE II°
Primo Soldato dell’Indipendenza Italiana
Il quale, l’11 giugno del 1859, movendo al valico dell’Adda, per dar dietro al nemico, qui a Concorezzo, ove stava accampata fin dal giorno innanzi parte dell’ala sinistra dell’esercito alleato, faceva una sosta, ed in questa sala, col Generale Cialdini, in confidenziale colloquio si intratteneva.
Lo schema della villa era quello ad U, con il lato libero aperto verso la strada. L’ingresso avveniva attraverso un ampio portale decorato da bugnato piatto, fiancheggiato sulla sinistra da una porta minore per l’accesso pedonale e, sulla destra, da un’altra porta simmetrica alla precedente, ma murata. Le ali sono più basse rispetto al corpo centrale; quella sinistra risulta sporgente dal profilo di pianta, mentre quella destra è innestata su un corpo probabilmente successivo alla costruzione originaria, che risulta così asimmetrica. Al piano terra, in prossimità delle ali, si aprivano due fornici architravati retti da colonne tuscaniche, peraltro chiusi quasi completamente da una posteriore muratura di tamponamento. Un’alta fascia suddivide orizzontalmente in modo marcato il piano terra dal primo piano, sul quale si aprono lineari finestre di dimensione rettangolare; in asse con esse, ma quadrate, sono le aperture del mezzanino superiore. Il parco retrostante è quasi totalmente scomparso negli anni con la costruzione di alcuni condomini
La recente ristrutturazione operata alla fine del XX secolo ha liberato dai muri che le soffocavano quattro colonne originali di granito e due semicolonne.